Qualche giorno fa ho scoperto di essere tragicamente indietro con la tesi. Infatti, oggi (già ieri) dovevo consegnare il secondo compito e non mi sento affatto pronta a farlo. Gli stereotipi hanno comunque ragione: i russi aspettano sempre fino all’ultimo momento, e poi fanno tutto in una notte.
Non succederà però per questo lavoro perché non posso permettermi di compromettere un bel progetto che mi affascina sempre più. Infatti mi sono persa piuttosto tra vari lavoretti che dovevo fare per l’università:
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il nuovo curriculum per il 1o e il 2o anno;
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la distribuzione delle ore per l’anno prossimo;
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la preparazione di prove scritte finali per i miei studenti;
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un seminario sui progetti innovativi della nostra università imposto dal rettore per i giovani insegnanti;
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infine, la preparazione di matriali per gli esami (scritto e orale) per il 1o e il 2o anno nonché l’aiuto aiuto aiuto ai colleghi che lavorano con il 1o, 2o e 3o anno in materia degli esami imminenti.
Il curriculum che ho redatto io per il corso base (i primi due anni, 8 ore accademiche a settimana per 36 settimane all’anno) e mio padre per il corso professionale (il 3o e il 4o anno, sempre con lo stesso numero di ore) si distingue già tanto da quello precendente.
1) Abbiamo incluso nel programma tre manuali italiani (Nuovo progetto italiano 1 e 2 dell’Edilingua per il corso base e Viaggio nell’italiano della Loescher per il corso professionale), in questo modo il programma è diventato più carico di contenuti e più diversificato.
2) Nella mia parte ho aggiunto come obbligatorie una ventina di letture facili, un corso da ascoltare a parte e una serie di esercizi che dovranno essere eseguiti a casa sul computer (liberando così il tempo che prima si dedicava alla correzione in classe).
3) Nella parte di mio padre è stata aggiunta la corrispondenza commerciale; le ore al 3o anno sono state chiaramente suddivise in 4 ore di italiano generale, 2 ore di linguaggio dei media e 2 ore di linguaggio settoriale economico.
La mia parte è già stata più o meno collaudata. Per fortuna, i colleghi ora sembra che concordino con me e siano d’accordo di introdurre i cambiamenti a partire dal prossimo anno accademico.
Insomma… una giustificazione ce l’ho :)