пятница, 30 ноября 2018 г.

Italiano e dialetti - dati 2015

Stasera, rileggendo la mia tesi di dottorato '09 in cerca di ispirazione, sono andata a curiosare se l'ISTAT avesse realizzato qualche indagine sociolinguistica dopo il 2006. Mi sembrava proprio di no e di averlo controllato esattamente un anno fa. Eppure ecco cosa ho trovato:


La cosa che più mi ha colpito è che la quota di persone che il processo dell'italianizzazione dell'Italia sembra di aver rallentato il passo, così come pure il processo di estinzione dei dialetti (alcuni studiosi ancora negli anni 1980 davano per scontato la loro prossima morte).
I dialetti quindi tengono ancora, ma come cavolo fanno? 

пятница, 3 июня 2011 г.

TESI pro memoria

1. Invio del questionario:

- versione italiana per imprenditori 28/05/2011 – no. risposte: 9 (03/06/2011);

- versione russa per tutti coloro che hanno mai studiato l’italiano (studenti/ex-studenti e insegnanti) 29/05/2011 – no. risposte 34 (03/06/2011).

2. Intervista ad alcuni imprenditori (se possibile): COMPLICAZIONE: richiesta lettera ufficiale dal relatore. Quando?

3. Studio del QCER. Conculsioni = ? Sillabo!

4. Prova esame Plida Commerciale B2: 4o anno, somministrata 03/06/2011; risultati: ???

5. Analisi curriculum di tedesco (considerato molto valido) e di spagnolo (il più vicino al nostro).

среда, 1 июня 2011 г.

L’ultimo modulo… gli esami sono vicino

Oggi ho chiuso la “ведомость” dell’ultimo modulo (cos’è? è come un registro del gruppo cioè un documento ufficiale dove sono segnate le presenze e i voti ricevuti ad ogni lezione). Ecco la dinamica dei voti medi e dei voti delle prove del gruppo in questione:

№ п/п ФИО студента media 1 prova 1 media 2 prova 2 prova inverno scritta prova inverno orale media 3 prova 3 media 4 prova 4/1 prova 4/2 esame scritto esame orale
1 Бахилкин Антон 9,4 9 9,5 10 10 10 9,1 10 9,2 10 9

2 Ванети Кристина 4,7 3 0,4 1 2 2 2,2 3 0,3 0 1

3 Голубев Андрей 5,8 5 1,8 2 1 6 3,2 4 1,7 4 2

4 Зубарев Кирилл 4,4 3 0,2 1 0 2
5 Карпенко Ангелина 8,5 8 8,3 9 10 10 9 10 8,4 8 10

6 Киселева Александра 8,2 6 8 9 9 9 8 8 7,3 6 8

7 Рощина Валерия 5,4 4 3,6 4 3 5 3,2 3 1,2 2 1

8 Семенова Ольга 4,9 3 3,9 6 4 6 4,1 4 2,7 2 2

9 Слесарева Кристина 8,5 9 9,6 10 10 10 9,2 10 9,5 10 10

10 Соколова Екатерина 7,4 5 7,2 9 8 8 7,9 7 7,2 5 8

11 Трещева Екатерина 8,3 9 9,4 10 10 10 9,1 9 8,8 7 8

TESI ritardo

Qualche giorno fa ho scoperto di essere tragicamente indietro con la tesi. Infatti, oggi (già ieri) dovevo consegnare il secondo compito e non mi sento affatto pronta a farlo. Gli stereotipi hanno comunque ragione: i russi aspettano sempre fino all’ultimo momento, e poi fanno tutto in una notte.

Non succederà però per questo lavoro perché non posso permettermi di compromettere un bel progetto che mi affascina sempre più. Infatti mi sono persa piuttosto tra vari lavoretti che dovevo fare per l’università:

  • il nuovo curriculum per il 1o e il 2o anno;
  • la distribuzione delle ore per l’anno prossimo;
  • la preparazione di prove scritte finali per i miei studenti;
  • un seminario sui progetti innovativi della nostra università imposto dal rettore per i giovani insegnanti;
  • infine, la preparazione di matriali per gli esami (scritto e orale) per il 1o e il 2o anno nonché l’aiuto aiuto aiuto ai colleghi che lavorano con il 1o, 2o e 3o anno in materia degli esami imminenti.

Il curriculum che ho redatto io per il corso base (i primi due anni, 8 ore accademiche a settimana per 36 settimane all’anno) e mio padre per il corso professionale (il 3o e il 4o anno, sempre con lo stesso numero di ore) si distingue già tanto da quello precendente.

1) Abbiamo incluso nel programma tre manuali italiani (Nuovo progetto italiano 1 e 2 dell’Edilingua per il corso base e Viaggio nell’italiano della Loescher per il corso professionale), in questo modo il programma è diventato più carico di contenuti e più diversificato.

2) Nella mia parte ho aggiunto come obbligatorie una ventina di letture facili, un corso da ascoltare a parte e una serie di esercizi che dovranno essere eseguiti a casa sul computer (liberando così il tempo che prima si dedicava alla correzione in classe).

3) Nella parte di mio padre è stata aggiunta la corrispondenza commerciale; le ore al 3o anno sono state chiaramente suddivise in 4 ore di italiano generale, 2 ore di linguaggio dei media e 2 ore di linguaggio settoriale economico.

La mia parte è già stata più o meno collaudata. Per fortuna, i colleghi ora sembra che concordino con me e siano d’accordo di introdurre i cambiamenti a partire dal prossimo anno accademico.

Insomma… una giustificazione ce l’ho :)

среда, 6 апреля 2011 г.

Produzione orale

Il nostro attuale programma generalmente non fa molta attenzione allo sviluppo di competenze orali: si ritiene che una persona che ha acquisito solide basi di una lingua, possa facilmente acquisire anche la dimensione orale della lingua in poco tempo. Da una parte è vero, lo dice la mia esperienza: nei primi tre anni di università non avevo avuto molte occasioni di parlare italiano e, benché lo conoscessi già bene, c'erano alcune cose tipiche del parlato con cui non avevo mai avuto a che fare. Nell'estate tra il 3o e il 4o anno sono stata a Perugia per un mese per un corso all'Università per stranieri, dove dopo sole due settimane di conversazioni solo ed esclusivamente in italiano, non avevo più difficoltà di spiegarmi. Avendo già acquisito un gran bagaglio di conoscenze grammaticali e lessicali, non mi era costato molto attivarle. Per alcuni miei allievi di oggi che hanno invece "imparato" l'italiano nell'ambiente e quasi esclusivamente dal parlato, è tanto difficile ora cambiare le basi e cominciare a parlare e a scrivere correttamente!
D'altra parte, gli standard europei e il QCER richiedono dagli studenti una notevole competenza orale. I nostri studenti però generalmente non sembrano di avere una grande voglia di parlare. Di solito si cerca di personalizzare gli esercizi comunicativi il più possibile per renderli interessanti e coinvolgenti. Per dire qualcosa in italiano, oltre che conoscere l'italiano bisogna anche avere qualcosa da dire; e la scarsa popolarità di questi esercizi tra gli studenti è spesso dovuta al fatto che non hanno niente da dire perché non sono creativi oppure perché non vogliono rivelare i loro pensieri. Così è il mio gruppo del 2o anno, così sono le mie signore dei corsi di sera, così è purtroppo la maggior parte dei ragazzi delle superiori con cui lavoro.

Il gruppo cui è dedicato questo diario, mi ha stupito oggi per l'ennesima volta.

Stavamo traducendo alcuni piccoli testi presi direttamente da internet (da vari blog italiani) che descrivevano le impressioni che poteva Mosca ad un italiano. (Il nostro tema è: "Mosca e la sua storia, i suoi monumenti, i suoi problemi") Questi testi che uso ormai da 4 anni come materiale supplementare per quest'unità, sono come un indicatore del livello generale di un gruppo. I ragazzi traducevano bene, e invece di commentare i testi in russo, ho cominciato a farlo in italiano; è nata una discussione perché abbiamo scoperto che i due quasi-moscoviti che ci sono Mosca è solo un punto di partenza, mentre invece per gli altri 7 non-moscoviti è piuttosto il punto di arrivo e sono quindi molto contenti di vivere qui e di tutto ciò che li circonda in questa città. Non mi aspettavo che i loro interventi, fatti senza alcuna preparazione, potessero essere così complessi e... grammaticalmente corretti! Mi sono limitata ad incoraggiarli e ad aiutarli quando magari gli mancava una parola, però ho scoperto che, dopo soli 6 mesi di italiano, riescono già a spiegarsi su temi abbastanza difficili, a esprimere i loro pensieri in modo creativo ciò che abbiamo imparato a memoria sul nostro manuale del '68! Secondo me, oggi i ragazzi hanno davveri fatto un salto di qualità.

La creatività nell'usare una lingua è la via che porta ad una piena padronanza di questa lingua; il superamento di barriere psicologiche, di dubbi e di paure, basato su una solida conoscenza di strutture grammaticali è un ottimo segno di sviluppo della competenza di una LS.

Pensando poi al mio gruppo del 2o anno, ripenso anche ai nostri moduli che dicono: tutto dipende dall'insegnante, l'insegnante deve saper organizzare l'interazione tra gli studenti, l'insegnante è responsabile dei progressi degli studenti, se gli studenti non ce la fanno la colpa è sempre dell'insegnante. E invece non è così: io sono la stessa per ambedue i gruppi, anche il programma è lo stesso, ma sembra che fra poco il mio 1o anno supererà il 2o. Colpa dell'insegnante?

P.S. Un ragazzo del primo anno oggi mi ha citato Vasari, e ha detto che si sta studiando la "Storia italiana" a cura di Skazkin, in 3 volumi (un classico nostro).

вторник, 22 февраля 2011 г.

Il piacere della lettura fin dai primi giorni

Già da alcuni anni vedo come l’introduzione di un libro da leggere fin dalle primissime lezioni (dal quinto o sesto incontro) aumenti la motivazione e dia soddisfazione agli studenti, giovani o adulti che siano. Se uno dopo tre settimane di studio di una lingua da zero si dice “Posso già leggere un libro!”, è una ragione in più per continuare ad applicarsi e a superare le prime regole grammaticali che sono assai difficili.

I nostri studenti normalmente amano leggere cose leggere e divertenti (con il nuovo programma allora cercheremo di introdurre nelle nostre letture i principi dell’extensive reading…) Gli piaccono soprattutto libri positivi, che parlano dell’amore, dei cambiamenti per il meglio nella vita, di persone che credono nelle proprie forze. Però spesso non hanno un’opinione personale su ciò che hanno letto (o almeno non la sanno esprimere né in russo né tanto meno in italiano). Questo gruppo invece continua a stupirmi: dopo la lettura di un libro chiedo sempre la loro opinione e ogni volta ricevo almeno 4/5 pareri leggermente diversi (in un gruppo di 10 persone credo che sia già tantissimo).

I libri che abbiamo letto fin qui:

  • Dolomiti
  • Traffico in centro
  • Amore in Paradiso
  • Un giorno diverso

Ora abbiamo cominciato a leggere Fantasmi… anche se non è un libro molto positivo :)